I “passaggi” sono, nel gergo dei musicisti, particolari e definite sequenze di note, che implicano specifi ci atteggiamenti muscolari, oltre che mentali.
“Questo passaggio non è molto difficile”, “Hai sentito come ha risolto bene quel passaggio?”
Passaggi, perché si passa da una nota all’altra, si percorre un sentiero stabilito, ma ogni volta nuovo e ricco di interrogativi. Alla fine del sentiero c’è la musica: le note e le loro sequenze prendono forma e senso, i passaggi si connettono in un tutto che mette in comunicazione compositori, esecutori ed ascoltatori, anche al di là della barriera del Tempo, poiché Mozart, Bach e Brahms dialogano con noi come se fossero presenti, al pari degli autori viventi.
Passaggi sono anche le “visite” che effettuiamo nella vita, i percorsi che ci portano da un istante all’altro, dal presente al domani; le relazioni con le persone e le cose, le esperienze e i sentimenti. Tutto “passa”, ma non necessariamente in un’accezione negativa: sottolineare la transitorietà come perdita irrimediabile non è l’unica possibilità.
Il passaggio come tale ci costituisce ogni giorno in un’unità che ricorda molto da vicino quella delle musica.
Ognuno è se stesso proprio grazie alla catena di passaggi che costruiscono la sua storia.
Gli appuntamenti che il Conservatorio propone tra Novembre e Dicembre ruotano intorno alla solenne inaugurazione dell’Anno Accademico e vogliono essere delle esplorazioni, anche in territori musicali meno consueti.
Viaggi e premesse, strade e segnavia. Passaggi e paesaggi.
La meta è sempre la stessa: noi, attraversando la musica.
Vi aspettiamo!
