Violinista

Il Conservatorio mi ha dato gli strumenti per approcciare il mondo della musica nel modo giusto e con la tranquillità che serve
Luca Costantino è nato a Pinerolo il 13 novembre del 2000 e ha studiato al Liceo Artistico “Buniva” di quella città prima di trasferirsi a Cuneo.
Quale strumento suoni e come lo hai scelto?
Suono il violino e l’ho scelto alle scuole elementari: ricordo che venne a suonare nella mia classe, per far conoscere la musica a noi giovani studenti, un quartetto d’archi: è in quel momento che mi sono innamorato del violino. Ho subito iniziato a suonarlo in una scuola civica musicale di Pinerolo: da allora sono passati 16 anni.
C’è un brano particolarmente significativo per te e perché?
Cito senza dubbio “Introduzione e Rondò capriccioso” di Camille Saint-Saëns perché è il primo brano che mi ha fatto dire “voglio suonarlo!”
A che anno di Conservatorio sei e che ambiente hai trovato?
Sono al terzo anno del percorso triennale; l’atmosfera del Ghedini è accogliente e rilassata e mi ha influenzato contribuendo a trasmettermi una grande tranquillità nel percorso di apprendimento.
Qual è l’insegnamento più prezioso che hai appreso in Conservatorio?
La tenacia e la costanza nello studio.
Chi è il tuo docente?
È il M° Sergej Galaktionov, un mentore sotto tutti gli aspetti. Il mio rapporto con lui è basato per prima cosa sulla dinamica professore-allievo, per cui con diligenza e curiosità ascolto le spiegazioni e anche tutti i suggerimenti che ci trasmette in aula. Al di là delle lezioni, apprezzo anche i consigli e gli aiuti nel prendere decisioni sia per quanto riguarda il percorso di studi accademici sia in riferimento al futuro in ambito musicale di noi allievi. Ci è di grande sostegno, in verità, anche nelle questioni più pratiche di tutti i giorni. Ad esempio: per la laurea non sapevo ancora a quale pianista chiedere di accompagnarmi e un lunedì, dopo aver esposto il dubbio al mio insegnante, lui esce dalla classe dicendo di non preoccuparmi. Dopo 10 minuti era già di ritorno con una persona che avrebbe potuto provare già la settimana successiva.
Come descriveresti il lavoro nel mondo della musica e in che modo il Conservatorio ti ha preparato ad affrontarlo?
La musica è un mondo molto competitivo e in specifici ambiti anche soffocante: sento che però il Conservatorio mi ha dato gli strumenti per affrontarlo nel modo giusto con la tranquillità che serve.
Quali obiettivi hai?
Mi prefiggo sempre di raggiungere un livello tale da poter esser soddisfatto della tappa raggiunta, e poi continuare il mio viaggio con un bagaglio di conoscenze e competenze acquisite di cui mi posso fidare.
Come ti vedi da qui ai prossimi dieci anni, in relazione alla musica?
Sarò orchestrale in una formazione famosa.
Perché hai scelto di aderire alla proposta di farti fotografare e di raccontare la tua esperienza?
Perché è una proposta particolare e raramente ripetibile che può essere utile sia come banco di prova di per sé, sia come momento di condivisione di storie, momenti o pensieri.