Violinista, cantante e didatta
Un ambiente accogliente e prezioso per una formazione completa
Ilaria Bogetti è nata a Bra nel 1998 dove ha conseguito la maturità linguistica presso il Liceo Giolitti Gandino. Studia al Ghedini dal 2018 ma il suo percorso musicale è iniziato molto prima. Ha scelto di raccontarci qualcosa di sé e della sua esperienza in Conservatorio «per far conoscere agli amanti della musica e dell’insegnamento la possibilità di affrontare il percorso di “Didattica della musica”».
Il mio percorso musicale è iniziato nel 2004 quando, all’età di 6 anni, intrapresi lo studio del pianoforte e contemporaneamente mi iscrissi al corso di “coro di voci bianche” presso l’istituto musicale A. Gandino di Bra. All’età di 8 anni ho iniziato anche con il violino. La scelta di studiare questo strumento è nata da un sogno fatto una notte: ricordo ancora i dettagli e le sensazioni che provai al risveglio, decisi che il violino sarebbe diventato il mio strumento. Dall’età di 13 anni mi dedico anche allo studio del canto moderno: fin da piccola ho dimostrato un’ottima attitudine per il canto, così, grazie anche all’incoraggiamento da parte delle persone a me vicine, ho imboccato anche questo magnifico percorso. Durante gli anni di studio ho affrontato momenti di completa sicurezza nel voler proseguire, nonostante le difficoltà, alternati a momenti di forti dubbi sul mio futuro. Grazie alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato, non ho mai smesso di fare musica.
Cosa significa per te suonare e cantare?
Significa emozionarmi e far emozionare. Suonare e cantare per me sono due aspetti dell’arte più pura e profonda che ci sia. Nel mio caso, in abito didattico, insegnare significa prima di tutto trasmettere la mia passione per la musica, trovando la giusta sintonia con l’allievo. Non si tratta “solo” di trasmettere delle competenze musicali, bensì di creare un ambiente sano e confortevole, vivere esperienze significative e ricche di stimoli per incoraggiare l’alunno a proseguire gli studi musicali.
Come ti vedi da qui ai prossimi dieci anni, in relazione alla musica?
Sicuramente la musica farà sempre parte della mia vita. Sogno di continuare a lavorare con i bambini in ambito musicale e di continuare la mia ricca attività concertistica con le mie numerose formazioni musicali quali il mio trio d’archi “Sister Arch” (nate proprio in conservatorio nel 2019) e con le mie formazioni a cappella: “PLAYadies”, “Ensemble vocale Vox Cordis” ed il coro “Voxes”.
Quali obiettivi o sogni hai?
Il mio obiettivo è quello di terminare il triennio di “canto rinascimentale e barocco” che attualmente frequento in Conservatorio. I miei due più grandi sogni sono: lavorare come cantante in un coro prestigioso e lavorare in una scuola secondaria di I o II grado come insegnante di storia della musica.
Come descriveresti il lavoro nel mondo della musica e in che modo il Conservatorio ti ha preparato ad affrontarlo?
Il lavoro nel mondo della musica è impegnativo ed è per pochi. Insegnare è l’arte più complessa che ci sia. Il Conservatorio mi ha dato la preziosa possibilità di effettuare le ore di tirocinio formativo durante le quali diventa indispensabile saper mettere in pratica la teoria, mescolata alla creatività e ovviamente alle proprie competenze nelle attività da proporre agli alunni. Gli studi, i laboratori, le masterclass, il tirocinio sono stati tutti di grande aiuto.
A che anno di Conservatorio sei?
Attualmente sto frequentando il primo anno del triennio, indirizzo “Canto rinascimentale e barocco”
Quali sono i tuoi docenti?
La mia docente di canto è Barbara Zanichelli
Come descriveresti la tua esperienza al Conservatorio Ghedini?
presso il conservatorio di Cuneo è positiva, ho la grande fortuna di far parte di questa realtà da 6 anni, e continuerò ancora per altri due, in vista della prossima laurea triennale. Il percorso di studi di “didattica della musica” mi ha offerto, oltre che ad una grande crescita personale, tante possibilità lavorative. Non posso che dire altrettanto del percorso che attualmente sto intraprendendo: la classe di “canto rinascimentale e barocco” è numerosa e collaborativa, i corsi presenti nel piano di studi rispecchiano al 100% le mie aspettative. Il Conservatorio di Cuneo è poi anche una vera famiglia: qui ho conosciuto un’amica speciale che mi ha accompagnata in questi 5 anni di studio come una sorella e Umberto, prima amico e successivamente il mio attuale compagno di vita.
Raccontaci di un momento che hai vissuto qui.
Ricordo sempre con piacere “l’open day”, ovvero la giornata aperta del 18 aprile 2023, quando il Conservatorio ha ospitato i bambini della scuola primaria per terminare il percorso di tirocinio affrontato dagli studenti del dipartimento di didattica nei mesi precedenti nel complesso scolastico di Cervasca. In quell’occasione speciale, i miei compagni di dipartimento ed io, abbiamo suonato il brano “Inno del ConVerSatorio”, da me composto, per dare il benvenuto ai bambini.
Qual è l’insegnamento più prezioso che hai appreso in Conservatorio?
Sicuramente quello di non porsi mai limiti, vivere nuove esperienze e avventure senza timore di sbagliare. La collaborazione con i compagni mi ha dato sempre grande forza e coraggio per affrontare tutte le sfide. L’insegnamento più prezioso che ho appreso in questi 5 lunghi anni è la meraviglia di fare “musica INSIEME”.
C’è un brano particolarmente significativo per te?
Non è facile per me scegliere un solo brano. Studio, suono e canto generi musicali molto diversi, dalla classica al pop, dal rinascimentale al rock. Il brano che ritengo significativo per me, in questo momento, è “Poetica” di Cesare Cremonini: “Anche quando poi saremo stanchi troveremo il modo per navigare nel buio”.
Potete ascoltare Ilaria qui: